Un disturbo sessuale non molto diffuso, spesso difficile da trattare, è l’eiaculazione retrograda. Si tratta di una condizione nella quale l’emissione di sperma non avviene, come solitamente accade, verso l’esterno, ma avviene all’interno della vescica.
Si chiama quindi eiaculazione retrograda per differenziarla da quella ‘normale’, che è l’eiaculazione anterograda, in cui il liquido seminale viene espulso, al raggiungimento dell’orgasmo, verso l’esterno.
Non è una condizione molto conosciuta: rispetto ad altri disturbi e disfunzioni sessuali decisamente più ‘popolari’ – come ad esempio l’eiaculazione precoce, che colpisce una persona su cinque – questo tipo di eiaculazione non è molto nota, e se ne parla ancora troppo poco.
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, però, l’eiaculazione retrograda non comporta dolore durante l’emissione dello sperma: in genere il liquido seminale viene eiaculato dentro la vescica, e per questo motivo lo sperma può essere espulso durante la prima minzione successiva al coito.
Molti si chiedono, a questo punto, se sia effettivamente necessario trattare questo disturbo, visto che non è doloroso e non sembra comportare problemi fisici rilevanti: in realtà, la decisione sul trattamento va presa in considerazione da uno medico specialista che, effettuate le sue valutazioni, determinate le cause scatenanti, dovrà dare il suo consiglio dell’eventuale trattamento da effettuare.
Molti individui hanno difficoltà a esprimere la loro sessualità in situazioni complesse a causa della retrograda eiaculazione. Dal punto di vista psicologico, questo può essere una sfida nel riconoscere una situazione simile in quanto l’emissione di liquido durante l’orgasmo è spesso vista come un segno di mascolinità. Di conseguenza, non tutti sono in grado di accettare questa condizione.
Inoltre, anche in assenza di problemi fisici significativi, diventa difficile concepire un figlio quando si ha questo disturbo. Per questo motivo, molte persone si affidano alla raccolta del liquido seminale per la fecondazione assistita.
Le cause principali dell’eiaculazione retrograda
L’eiaculazione retrograda si presenta con incapacità di eiaculare esternamente, come avviene durante un normale rapporto sessuale: il liquido seminale viene espulso all’interno della vescica, anziché all’esterno, per un fenomeno che è spesso causato da problemi della vescica, che non riesce a chiudersi in maniera normale per impedire il flusso retrogrado.
Le cause dell’eiaculazione retrograda sono per lo più fisiche ed organiche: molto spesso, un danno della vescica è causa di questo disturbo, ma anche la presenza di alcune patologie, come ad esempio il diabete e le neuropatie, possono determinare l’insorgere di questo disturbo sessuale.
Altri problemi fisici che si possono collegare all’eiaculazione retrograda sono:
- Disfunzioni della prostata;
- Lesioni della spina dorsale;
- Chirurgia spinale o degli organi pelvici;
- Deficit del sistema nervoso autonomo;
- Chirurgia del retro peritoneo.
Anche l’assunzione di alcuni farmaci può essere indicativa: per esempio, un uso eccessivo e non controllato di alcune categorie di medicinali come i farmaci neurolettici ed antipertensivi può avere una certa importanza nell’insorgenza dell’eiaculazione retrograda.
Farmaci come tioridazina e risperidone (antipsicotici), possono essere uno dei fattori scatenanti, così come l’assunzione di medicine per il trattamento dell’ostruzione cervico-uretrale.
La cura di questo disturbo non è sempre efficace: è comunque consigliato parlare di questo problema con il proprio medico di fiducia, per comprendere in che modo agire per trattare l’eiaculazione retrograda (laddove sia possibile e consigliato farlo).