La giusta prevenzione inerente al sesso riguarda non solo i problemi che può avere uno dei due partner, ma anche problematiche che deve affrontare la coppia. Una di queste tematiche è appunto l’infertilità.
Si designa come infertile una coppia, nella quale il partner femminile non riesce a restare incinta, seppur avendo regolarmente rapporti sessuali dopo un periodo di un anno, un anno e mezzo, senza protezione. I dati sono raccapriccianti in quanto in Italia questo dato si attesta attorno al 15% e una percentuale sempre crescente, si rivolge ad un esperto.
Il percorso che deve intraprendere una coppia infertile necessita di un approccio mediato tra lo specialista ed il ginecologo per la donna e l’andrologo per l’uomo. Infatti l’infertilità può essere causata sia da motivi che riguardano in maniera specifica l’uomo, sia da motivazioni strettamente connesse alla donna.
“I problemi relativi alla fertilità maschile possono essere causati da modificazioni nel sistema ipotalamo-ipofisi-testicolare, sia di origine congenita che acquisita, come disfunzioni ipo o ipergonadotropiche, iperprolattinemia e disturbi tiroidei; patologie che coinvolgono i testicoli (traumi, neoplasie, infezioni, varicocele, criptorchidismo), complicazioni nel percorso dei spermatozoi (assenza o anomalia dei dotti deferenti o dell’epididimo, infezioni o infiammazioni della prostata, delle vescicole seminali o dell’epididimo).
Ma nel 40% dei casi nei maschi infertili non potendosi rintracciare la sicurezza dell’infertilità si parla solo di ipotesi e quindi di infertilità idiopatica. Tali patologie possono impattare diversamente sullo sperma, ragion per cui si può avere una riduzione degli spermatozoi nel liquido seminale e si parla oligospermia, si può notare una motilità degli spermatozoi e si parla di astenospermia o difetti della loro forma, teratospermia, fino ad arrivare ad alterazioni più complicati fino ad una totale assenza degli spermatozoi e dunque azoospermia. Per accertare e comprovare l’infertilità maschile si procederà con una serie di accertamenti dettagliati, che si basano su più livelli, a partire dalla raccolta di informazioni anamnestica, all’esame dello spermiogramma, ripetuto più volte, così da classifica il tipo di alterazione dello sperma.
Si procede poi con le ecografie, con l’assicurarsi della normalità di tutto l’organo e del corretto funzionamento e di analisi del sangue che analizzino ormoni e valori nella norma come Fsh, Lh, testosterone totale e prolattina, senza trascurare la valutazione della prostata e delle vescivole seminali. A volte risultano necessari anche esami genetici come la ricerca di micro-delezioni nel cromosoma Y e derivati. In caso di assenza di spermatozoi nel liquido seminale, situazione purtroppo non rara, si richiede un intervento di tipo chirurgico.
Tale patologia vede la distinzione in: azoospermie ostruttive, dovute ad un ostacolo congenito od acquisito delle vie seminali. Gli spermatozoi non riescono ad uscire dal testicolo per immettersi nel liquido seminale ed azoospermie non ostruttive, dovute a cause che hanno provocati danni ai testicoli, con relativa mancata produzione di spermatozoi che a differenza del primo tipo non vengono proprio prodotti.